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Feb 18, 2021

L’attività fisica un farmaco per malattie reumatiche

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Quante volte anche da piccoli avete sentito parlare di reumatismi? Ed ecco che, come d’improvviso, questo tipo di malattie reumatiche colpiscono anche voi. Le malattie reumatiche, sono delle condizioni che causano disturbi all’apparato locomotore ed in generale ai tessuti di sostegno dell’organismo. Sono malattie tra loro molto varie, di gravità differente alcune delle quali possono colpire non solo le articolazioni ma anche ossa, tendini, tessuti ed organi, avendo così un’espressione sistemica.

Per questo il mio primo consiglio è che sarebbe sempre bene, prima ancora di intraprendere qualsiasi iniziativa, farsi visitare dal proprio reumatologo di fiducia, che saprà consigliarvi sul da farsi.

In molti, comunque, pensano che restare a casa a riposo sia la migliore cura contro questo tipo di malattie, sottovalutando i benefici che un’attività fisica mirata può apportare su soggetti che soffrono di malattie reumatiche, come l’artrosi e l’artrite reumatoide.

Qualora dunque, dopo un’accurata visita da parte del vostro reumatologo di fiducia, otteneste il via libera per utilizzare l’attività fisica come contrasto e cura a questo tipo di malattie, è bene specificare che gli esercizi dovrebbero mirare a migliorare:

  • la mobilità articolare
  • la forza muscolare
  • la capacità aerobica
  • la capacità di migliorare le azioni di vita quotidiana

Chiaramente, come al solito, bisogna sempre stare attenti a non esagerare!

In caso di un errato dosaggio dell’esercizio, il paziente può andare incontro a degli effetti collaterali come: aumento del dolore e della malattia, segnali che il Chinesiologo non dovrà sottovalutare in modo tale da modificare l’intensità o la tipologia del movimento. Per questo è sempre consigliabile, prima ancora di prendere qualsiasi decisione, rivolgersi ad un Chinesiologo qualificato.

Ci vuole costanza perché gli effetti dell’esercizio non sono immediati. Per mantenerli, la pratica non va interrotta. Fare di un’attività occasionale un’abitudine sostenuta nel tempo è molto difficile. Lo spiega Keegan Knittle, psicologo dell’Università di Helsinky che studia come cambiare i comportamenti delle persone: «Affinché l’attività fisica diventi la norma, bisogna capire come mantenere viva la motivazione, anche quando i risultati sperati sembrano non arrivare – spiega il professore – In questo, aiuta molto sviluppare forme di motivazione interne: «è divertente», «fa parte di me», «mi fa tanto bene» sono molto più potenti rispetto alla motivazione esterna («mi è stato detto di farlo») o introiettata («se non lo faccio mi sento in colpa»)»·

Per evitare infortuni da sovraccarico, bisogna progredire gradualmente, senza però fermarsi. Bisogna abbinare l’attività anaerobica, che può regalare benefici più immediati, perché già dal secondo mese aumenta la forza e diminuisce il dolore, e dal sesto mese aumenta la massa muscolare, con l’attività aerobica grazie alla quale, a partire dal terzo mese, diminuisce la massa grassa e si riducono i fattori di rischio cardiovascolare.

La progressione nei risultati dovuta alla risposta fisiologica dell’organismo all’allenamento è del tutto simile in giovani ed anziani, sani e malati. Perché su questo bisogna essere chiari, l’attività fisica fa bene ad ogni età!